Latteria di Nogaredo e Faugnacco: nel nuovo spaccio, assieme ai suoi formaggi, la cooperativa offre diversi prodotti locali

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18 ottobre 2010

Incontrare le richieste dei consumatori, che si stanno riavvicinando ai sapori genuini della tradizione e che cercano sempre di più gusti particolari non commercializzati nel circuito della grande distribuzione. E’ con questo obiettivo che la cooperativa Latteria di Nogaredo e Faugnacco ha investito in un nuovo spaccio, ubicato a Colloredo di Prato, alla cui inaugurazione hanno preso parte, fra gli altri, l’assessore regionale alle Risorse agricole naturali e forestali Claudio Violino, la presidente provinciale di Coldiretti Rosanna Clocchiatti, il vicepresidente di Legacoop Fvg Loris Asquini e i sindaci di Pasian di Prato e Martignacco rispettivamente Fausto Cosatti e Marco Zanor.
Abbiamo chiesto al vicepresidente della cooperativa, Edi Pagnutti, di spiegare le motivazioni che hanno portato alla creazione del nuovo punto vendita.

Vicepresidente, perché un nuovo spaccio?
“Innanzitutto perché la cooperativa non ne aveva uno vero e proprio ma solo un piccolissimo punto vendita che non poteva soddisfare le richieste dei clienti. Poi perché abbiamo ritenuto importante dare una risposta alle nuove esigenze dei consumatori”.
Vale a dire?
“Oggi la grande distribuzione ospita una gamma di prodotti sempre più ridotta, limitando, ad esempio, la commercializzazione di formaggi stagionati che sono quelli che più si distinguono gli uni dagli altri e che meglio esprimono la tipicità di un territorio e di un’azienda produttrice. I formaggi latteria con meno di 60 giorni, infatti, tendono ad assomigliarsi un po’ tutti. Questa omologazione dell’offerta ha portato il consumatore a ricercare altrove i sapori particolari, le specialità e, soprattutto, i gusti della tradizione alimentare”.
Che cosa è possibile trovare, dunque, nel vostro spaccio?
“La gamma dei nostri prodotti spazia dai formaggi latteria da uno a 24 mesi al caratteristico formaggio di Faugnacco, dalla mozzarella alla ricotta, dal burro allo stracchino fino alla caciotta e al frico, che sta riscuotendo un grande successo perché è il tipico frico friulano, precotto e dunque subito pronto una volta a casa. Anche in questo senso abbiamo compiuto un passo verso le esigenze della gente, che non ha molto tempo per cucinare”.
I ritmi di vita più frenetici si sono dunque imposti anche sulla vendita dei formaggi?
“Certamente, oggi i giovani consumano il cibo molto più velocemente e preferiscono formaggi freschi, morbidi e saporiti come la mozzarella, il mascarpone e il gorgonzola e in piccole quantità. Per questo abbiamo deciso di ampliare la nostra produzione e i primi risultati ci stanno dando ragione, perché sono tra i prodotti più venduti”.
Assieme ai formaggi lo spaccio ospita altre tipologie di prodotti, quali?
“Abbiamo creato una rete che unisce fra loro i piccoli produttori locali che non hanno la possibilità di avere un proprio punto vendita ma che, come noi, puntano sulla genuinità e la tipicità dei prodotti. Così, assieme ai formaggi, vendiamo vini, salumi, biscotti, confetture, farine, conserve e pane fresco”.
La produzione per la grande distribuzione continua?
“L’attività rivolta alla gdo è insostituibile, lo spaccio rappresenta un’offerta di nicchia che esprime al meglio la qualità della nostra produzione e che è anche una sorta di termometro per testare i gusti della gente”.
La crisi sta toccando inevitabilmente anche il settore lattiero-caseario. L’inaugurazione del punto vendita rappresenta una strada per risalire la china?
“Sicuramente. Quando si ha a che fare con un momento così critico come quello che stiamo attraversando non si può fare altro che guardare avanti e investire per superare indenni gli scogli più difficili. Abbiamo deciso di non aspettare che la crisi passasse o che il consumatore venisse da noi ma di capire che cosa la gente vuole e rispondere nel modo migliore con una costante garanzia di qualità”.




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