Senato: DL Liberalizzazioni, gli emendamenti all'art.62 sulle relazioni commerciali nel settore agroalimentare

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14 febbraio 2012

Sono 50 gli emendamenti presentati alle norme sulla disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari contenute nell'art.62 del Decreto Legge Liberalizzazioni. Alcuni di questi ne chiedono la pura e semplice soppressione, ed è il caso di quelli a prima firma Cosimo Latronico (PdL); Anna Rita Fioroni (PD) e Nicola Rossi (Misto). Fioroni, con i colleghi Giancarlo Sangalli (PD), e Teresa Armato (PD), Rossi, Enzo Giorgio Ghigo (PdL) e Rita Ghedini (PD) firmano inoltre un'altra serie di proposte di modifica in subordine, tese ad indebolire il portato delle disposizioni, in particolare prevedendone l'applicazione per i prodotti agricoli ed agroalimentari invece che per i prodotti agricoli ed alimentari; sopprimendo il comma sull'obbligatorietà di contratti scritti oppure la norma in base alla quale la nullità del contratto può anche essere rilevata d'ufficio dal giudice; escludendo dalle disposizioni le transazioni commerciali di un importo inferiore o pari a 20.000 euro; sopprimendo il comma sui termini di pagamento; sopprimendo il comma 2 sulle buone prassi nelle relazioni commerciali; circoscrivendo l'applicazione del comma 3 (sui termini di pagamento) alle piccole imprese; lasciando la possibilità di definire esplicitamente termini di pagamento diversi; escludendo il latte a lunga conservazione; diminuendo le ammende previste; facendo entrare in vigore le disposizioni dal 1° gennaio 2013 etc. etc.. un emendamento di helga Thaler Ausserhofer (Svp) esclude dalle disposizioni i contratti di fornitura di derrate agricole destinate alle industrie di trasformazione per ulteriore lavorazione di segno opposto sono gli emendamenti presentati da Giovanni Pistorio (Misto) e Giuseppe Astore (Misto), i quali propongono un rafforzamento delle disposizioni ed inoltre l'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine dei prodotti, del prezzo all'origine e del prezzo per ciascuno dei passaggi della filiera nonché il divieto di vendite sottocosto. Un emendamento di Colomba Mongiello (PD) stabilisce che per i prodotti agricoli, il rapporto tra prezzo all'origine e al consumo non deve essere mai risultare superiore a 3. Sempre in materia di prodotti agricoli ed agroalimentari, ma non sulle transazioni commerciali, Ghigo, Fedele Sanciu (PdL) e Paolo Scarpa Bonazza (PdL) nonché Enrico Musso (UdC) e Gianpiero D'Alia (Svp), con identici emendamenti, propongono l'inserimento di articoli aggiuntivi sul contrasto alla criminalità organizzata nel settore agroalimentare; sulle organizzazioni di produttori, prevedendo che nel settore ortofrutticolo non possano aderire ad op soggetti diversi dai soci imprenditori agricoli e che le disposizioni di cui all'art. 6, comma 2, lett. f-septies), del dl 70/2011, convertito nella legge 106/2011 possano essere recepite negli statuti dei consorzi agrari; sulla tutela del Made in Italy, riproponendo i contenuti della legge sull'etichettatura di origine. Luciano Cagnin (lnp) et al. propongono l'inserimento di un articolo aggiuntivo sulla produzione artigianale e senza fini di lucro di grappe e distillati di frutta. Infine, Musso e D'Alia propongono un articolo aggiuntivo riguardante la Simest.


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