BENESSERE ANIMALE, RELAZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO UE NON DEMONIZZA ALLEVAMENTI EUROPEI, MA NUOVE POLITICHE UE RISCHIANO DI PENALIZZARE IL SETTORE ZOOTECNICO
Zootecnico
BENESSERE ANIMALE,
RELAZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO UE NON DEMONIZZA ALLEVAMENTI EUROPEI, MA
NUOVE POLITICHE UE RISCHIANO DI PENALIZZARE IL SETTORE ZOOTECNICO
Mercuri: "Secondo
le stime dello studio di impatto realizzato dall'Università di Wageningen,
l'applicazione della strategia Farm to fork potrà ridurre la produzione
zootecnica tra il 10 e il 15%"
Roma, 18 febbraio
2022
– "Il Parlamento europeo e' consapevole degli sforzi fatti finora dalle imprese
zootecniche in tema di benessere animale e intende incoraggiare gli allevatori
a proseguire i loro sforzi. Va in questa direzione la votazione da parte degli
europarlamentari della relazione sul benessere degli animali in stalla che ha
restituito un testo finale con suggerimenti equilibrati che non demonizzano gli
allevamenti europei". Così Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza Cooperative
Agroalimentari commenta il voto in plenaria del Parlamento europeo sulla
relazione On-farm animal welfare presentata dall'eurodeputato francese
Je're'my Decercle.
"L'esito del voto
dell'Europarlamento – commenta ancora Mercuri – e' stato improntato a un grande
senso di responsabilità. Il testo finale della relazione riconosce infatti come
gli allevamenti europei siano già conformi alla normativa UE attuale sul
benessere animale e quanto le aziende e le cooperative abbiano investito negli
ultimi anni su questo aspetto". Secondo l'Alleanza Cooperative
Agroalimentari "il miglioramento del benessere degli animali in stalla e nel
trasporto e' una necessità sentita in primis dalle aziende, dal momento che la
salute degli animali garantisce maggiore produttività. Si tratta di un percorso
che non può e non deve essere ostacolato, perche' eticamente condivisibile e
perche' conforme alle esigenze del mercato e all'attenzione dei consumatori".
"Resta tuttavia –
continua Mercuri - una certa preoccupazione circa l'impatto che la nuova
legislazione sul benessere animale potrà avere sulla zootecnia. Ci sono infatti
alcune criticità applicative e di contesto che dovranno essere attentamente
valutate alla luce delle incerte ricadute economiche che potrebbero pesare
sulle cooperative e i loro soci. Più in generale, resta alta la preoccupazione
rispetto all'impatto che il nuovo corso della politica comunitaria potrà avere
sulla produzione zootecnica e sul reddito degli allevatori, già compromesso da
una congiuntura economica davvero sfavorevole".
Un recente studio
dell'università olandese Wageningen stima che l'applicazione della strategia
Farmtofork possa portare ad una riduzione della produzione zootecnica che
oscilla tra il 10 e il 15%, a fronte di un aumento sostanziale dei prezzi al
consumo che impatterà in modo eterogeneo sui diversi comparti. Uno scenario
tutt'altro che auspicabile. "La chiusura o il ridimensionamento delle aziende
avrebbe pesanti ripercussioni sui territori e sulle comunità che li abitano e
ciò vale soprattutto per le cooperative che spesso sono le uniche a fare
impresa in territori svantaggiati".
Un altro elemento
importante, infine, che e' stato evidenziato nella relazione riguarda il tema
della reciprocità: i prodotti animali non originari dell'Unione dovrebbero
essere autorizzati solo se rispettano gli standard in materia di benessere
animale in linea con quelli dell'UE. "L'adeguamento delle regole di concorrenza
– conclude il Presidente Mercuri – e' una tematica sulla quale occorre
continuare a tenere alta l'attenzione".