Marche: Progetto Appennino, stanziato fondo di 1,5 mln nel bilancio regionale 2011

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3 gennaio 2011

“E’ stato immesso il carburante necessario per il concreto avvio del progetto Appennino”. Così commentano le Centrali cooperative delle Marche, Agci, Confcooperative, Legacoop, Unci, e i sindacati confederali, Cgil, Cisl, Uil, la decisione della Giunta regionale di inserire, nel bilancio di previsione 2011, uno stanziamento di 1,5milioni di euro per questa azione, che ha lo scopo di favorire l’occupazione in una politica d’integrazione fra le priorità di sviluppo attribuite a cultura, turismo e ambiente. “Il secondo motore dello sviluppo delle Marche – affermano Centrali cooperative e sindacati -, concepito come assemblaggio fra produzione di beni pubblici, boschi, territorio, bacini fluviali, biodiversità, ambiente e paesaggio, valorizzazione delle potenzialità turistico culturali ed ecologico ambientali, il tutto finalizzato alla produzione di reddito, occupazione e qualità della vita, è stato, quindi, messo in moto”. L’operazione, avviata dal presidente della RegioneMarche, GianMario Spacca, due anni fa a Fonte Avellana (Pu), nel convegno dal titolo preveggente “E’ l’ora dell’Appennino”, contenuta nel programma di governo e sostenuta da tutti i gruppi consiliari dell’Assemblea legislativa delle Marche, è ora parte dell’intesa sottoscritta, nei giorni scorsi, fra Giunta regionale e sindacati confederali. Il percorso, ricordano Centrali cooperative e sindacati, è definito dall’art.26 della Legge Finanziaria regionale del 22 dicembre 2009, che ne delinea finalità e tracciato.“Si tratta ora – sostengono Centrali e sindacati - di mettere in cantiere una serie d’interventi sull’Appennino marchigiano, con il coinvolgimento delle Province, delle Comunità Montane, dei Comuni, dei Centri per l’impiego, con l’obiettivo della gestione forestale, della prevenzione del rischio idrogeologico, della bonifica e del risanamento di aree dissestate, della realizzazione di sentieri, della conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, compresa la didattica e l’educazione ambientale nelle scuole”.Un programma che avrà come scopo quello di stabilizzare l’occupazione esistente delle 300 maestranze che, nelle aree interne, già svolgono queste attività e di far fronte all’emergenza occupazionale attraverso l’impiego di parte dei lavoratori in cassa integrazione licenziati dalle fabbriche in crisi. Per il primo obiettivo è chiamata in causa la gestione tempestiva, da parte dell’assessorato regionale all’Agricoltura, delle risorse del Piano di sviluppo rurale, circa 16 milioni di euro, che, proprio in queste ultime settimane, ha subito una benefica accelerazione nell’iter burocratico di approvazione. Per il secondo obiettivo, si aspettavano le risorse aggiuntive, a questo punto definite per il 2011, e che saranno coordinate dal Servizio regionale istruzione, formazione e lavoro e dall’assessorato. “Ora che la corsa inizia - sottolineano Centrali cooperative e sindacati -, non sono ammesse stasi perché l’obiettivo è quello di vincere la gara e di raggiungere tre fondamentali obiettivi”. Da un lato, quello di individuare progetti pilota in aree montane di crisi, capaci di dimostrare sul campo la bontà della tesi “più territorio, più ambiente, più occupazione,più reddito,più benessere”, dall’altra lo sforzo dei diversi Servizi della Regione e delle stesse Province, di convogliare, per la parte montana, le risorse destinate alla manutenzione del territorio e dei bacini idrografici fino all’ambiente e alla gestione dei beni culturali su questo progetto. L’obiettivo è creare sinergie per avvicinarci a quei 10,5 milioni di euro annui che il Piano forestale regionale individua come fabbisogno per la più grande “opera pubblica” della Regione: la cura,manutenzione e il restyling di ciò che il mondo ci invidia, il territorio e il paesaggio. C’è, secondo Centrali cooperative e sindacati,una terza esigenza,quella della coesione forte fra tutti i componenti del team e, soprattutto, la voglia di vincere insieme questa sfida. Quanto concordato ne è la premessa necessaria. Il timer è partito, è rappresentato dall’Orologio dell’Appennino, misuratore dei tempi parziali e totali dello sviluppo ecosostenibile nelle Marche, incentivo permanente ad accelerare.




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