RIFORMA PAC: DE CASTRO, RUSSO, STEFANO, BRUNI, GARDINI, BUONFIGLIO E LUPPI A CONSIGLIO CONGIUNTO FEDAGRI, AGCI E LEGACOOP

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15 luglio 2011

Di seguito il Comuncato Stampa di Agra Press sul tema in oggetto. 7547 - 14:07:11/15:00 - roma, (agra press) - si è svolta nel palazzo della cooperazione una riunione congiunta dei consigli nazionali di fedagri-confcooperative, legacoop-agroalimentare e agci-agrital, durante la quale è stata presentata una posizione aggiornata della cooperazione sulla riforma della politica agricola comune. l'incontro è stato aperto dal presidente dell'agci-agrital giampaolo buonfiglio. "oggi presentiamo una nuova bozza provvisoria diffusa per arrivare poi ad un testo definitivo", verso il quale procediamo serenamente nelle nostre elaborazioni - ha precisato buonfiglio  - nonostante la reazione di fastidio suscitata quando abbiamo presentato la nostra proposta alcuni mesi fa. il presidente della fedagri maurizio gardini ha riassunto i contenuti della posizione  ed ha espresso l'insoddisfazione delle organizzazioni cooperative nei confronti della proposta della commissione europea sul bilancio comunitario 2014-2010. "è una proposta - ha  detto - che non riteniamo in linea con le enunciazioni della stessa commissione europea". l'insoddisfazione è nei numeri e nel fatto che la proposta, che - stima la cooperazione -  taglia 10 miliardi all'agricoltura in dieci anni, obbliga ad un maggior rigore nelle scelte su come spendere delle risorse. gardini ha dichiarato che, quando si definiranno i beneficiari, "saremo determinati a chiedere che siano fatte scelte premianti nei confronti dei virtuosi, cioè degli agricoltori che scelgono di aggregarsi, ma anche nei confronti di chi fa parte di filiere strategiche che, per alcuni comparti richiedono una maggiore stabilizzazione. inoltre - ha precisato il presidente di fedagri - le risorse comunitarie dovrebbero favorire i giovani imprenditori". agci, fedagri e legacoop chiedono anche una maggiore attenzione verso la semplificazione delle  procedure burocratiche per accedere ai contributi e sottolineano la necessità di adattare all'agricoltura mediterranea gli impegni ambientali, il cosiddetto "greening", aspetto che "preoccupa molto - ha detto gardini - gli agricoltori". dopo aver lamentato che nel "pacchetto latte" compare  una definizione di "aggregazione dell'offerta" poco coerente gardini ha espresso il desiderio che le minori risorse previste siano utilizzate almeno per  generare un maggiore sviluppo. si e' anche parlato della crisi ed in particolare di quella dell'ortofrutta. "vorremmo - ha affermato gardini - una politica tendente a stabilizzare il mercato e non delle risorse decise 'una tantum'". a questo proposito le cooperative propongono "incentivi alle contrattualizzazioni stabili, regole contro le pratiche di commercializzazione scorrette ed un alleggerimento dell'offerta attraverso gli aiuti agli indigenti". dopo aver sottolineato l'importanza di "fare il punto della situazione su un tema cosi' importante quale è la riforma della pac", il presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo, paolo de castro si è detto "molto deluso" per l'esito raggiunto sul bilancio comunitario  ed ha affermato che "il bicchiere per noi è mezzo vuoto, anche perchè siamo solo all'inizio". ecco perchè, ad avviso di de castro  bisognerà creare le condizioni affinchè "quello della commissione sia il massimo livello di caduta". assicurando come il clima in europa sia "favorevole alle organizzazioni di produttori", de castro ha specificato che "non si tratta di mettere in competizione modelli diversi", perchè in ambito comunitario l'obiettivo finale -  ha proseguito - deve essere quello di "rendere più forti e competitive le imprese sul mercato e dare più reddito agli agricoltori". riportando come esempio positivo le norme che riguardano alcune misure per l'olio di oliva contenute nel pacchetto latte, il presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo ha detto che "le opportunità ci sono, e consentono di risolvere molte questioni", tuttavia "occorre sprovincializzare il nostro lavoro cercando di condividerlo con le organizzazioni di categoria di altri paesi". sul tema del "rinverdimento" de castro ha sottolineato come nel rapporto dess sia stato inserito"un passaggio importante, chiarendo che "vogliamo rendere l'agricoltura più verde, ma senza aumentare i costi e la burocrazia. de castro ha quindi rivolto un invito affinchè il settore sia più unito e faccia sistema "per contare di più e per cercare maggiore condivisone con gli altri paesi". il capo dipartimento del mipaaf mario catania ha notato come il negoziato sul bilancio comunitario sia "difficilissimo e paragonabile solo a quello del '92 (mac sharry)". infatti - ha spiegato catania - partecipiamo all'unione europea come grande contribuente netto mettendo il 14 per cento delle risorse del bilancio e riceviamo una percentuale tra il 9 e il 9,5 per cento". in più il capodipartimento del mipaaf ha fatto notare che, al contrario di oggi, sette anni fa il pil pro capite italiano si posizionava sopra la media europea. "questo  - ha dichiarato - richiederebbe una differenza tra quello che diamo e quello che riceviamo, invece la nostra posizione potrebbe peggiorare ulteriormente", in quanto - secondo catania - sarà difficile chiedere per il governo italiano un aumento delle linee di spesa. inoltre "le prospettive finanziarie dicono che il bilancio agricolo scenderà , raggiungendo nel 2020 una riduzione reale nell'ordine del 12-13 per cento circa". dal punto di vista della redistribuzione del budget agricolo poi, "abbiamo dovuto accettare che si ragionasse in termini di superficie, nonostante l'operazione di redistribuzione non è stravolgente". questo però - ha puntualizzato - significherà un taglio ulteriore degli aiuti tra il 3 e il 6 per cento. per quanto riguarda il "greening" catania ha affermato che "da un lato non siamo riusciti a smontare la posizione della commissione europea, ma dall'altro siamo riusciti a far capire che il modello previsto può calzare per le grandi colture e non può essere invece applicato ad esempio al biologico o alle colture montane, perchè già di per sè queste rappresentano 'produzioni verdi'. catania infine ha rilevato una crescita significativa del livello di sinergia e di coesione nel sistema paese. di tutt'altro avviso è dario stefano, assessore all'agricoltura della puglia e coordinatore delle politiche agricole delle regioni, secondo il quale "continuiamo ad essere deboli in un negoziato in cui abbiamo avuto una difesa da parte della burocrazia del ministero, più che la parte politica". constatando l'assenza totale di sintonia tra regioni e ministero, "l'atto concreto che misura il rapporto è quello che vede per la prima volta nella storia della repubblica italiana, il definanziamento delle competenze delle regioni. nel 2011 - ha osservato stefano - sopravviveremo e nel 2012 soccomberemo. poi - ha dichiarato - chiuderemo bottega". per l'assessore regionale la manovra pertanto continua ad essere "iniqua", perchè "taglia l'opportunità di riposizionare l'agricoltura al centro dello sviluppo". "a mio avviso - ha continuato - il bilancio dello stato lo salviamo con operazioni intelligenti, non con operazioni demagogiche, come quelle fatte rispetto ai tagli della politica". di fronte "alla mancanza di una strategia nazionale che ci renda autorevoli", occorre - secondo l'assessore - ripensare un modello organizzativo del sistema agricolo italiano. in quest'ambito "lo strumento della cooperazione rappresenta oltre che un'opportunità, anche una delle poche chance che abbiamo". in un momento come quello attuale in cui "come regioni siamo depotenziate - ha concluso - è essenziale stringere un patto più solido con le organizzazioni di categoria, capace di guidare un processo nuovo per tutto il comparto". il presidente della cogeca, paolo bruni, ha osservato come "dopo un movimento 'sussultorio', durante il quale si paventava una cancellazione della politica agricola comune, è seguito un momento caratterizzato dall'eccitazione, in cui si pensava ad una 'grande pac'. poi - ha detto bruni - è stata la volta del momento della delusione, in cui mancano le condizione economiche capaci di farci sognare". il presidente della cogeca ha auspicato quindi il ritorno di una fase "sussultoria" alla quale possano seguire altri passaggi positivi in questa riforma. per bruni, "occorre ragionare non soltanto nell'ottica dell'azienda agricola, ma anche considerando gli anelli successivi delle filiera agricola". il presidente della cogeca ha infine annunciato per martedi' prossimo un incontro con il presidente di turno del consiglio dei ministri europeo per chiedere che il provvedimento straordinario varato per far fronte all'emergenza e.coli, oggi circoscritto solo a cinque ortaggi, venga esteso anche alla frutta e che venga esteso anche nel periodo. rimane comunque - ha precisato bruni - la necessità di "modificare i regolamenti per la gestione delle crisi , che ormai sono all'ordine del giorno". ad avviso del presidente della commissione agricoltura della camera, paolo russo, "abbiamo un'idea chiara della pac che vogliamo , pertanto non dobbiamo battere i pugni sul tavolo delle trattative, ma fare sistema al fine di dare una grande prospettiva alla nostra agricoltura fatta di eccellenze". "vogliamo - ha chiarito russo - che nella pac ci sia un'agricoltura capace di produrre reddito, ma che sia 'etica'; un'agricoltura capace di esprimere nel valore per ettaro anche il modello italiano". il presidente della legacoop, giovanni luppi concludendo l'incontro, ha posto l'attenzione sulla pesante crisi che sta colpendo il settore ortofrutticolo, che "abbiamo il dovere di tutelare, cosi' come - ha proseguito - è necessario dire che non siamo d'accordo alla norma sulle quote latte prevista nella manovra, perchè - ha specificato il presidente della legacoop - noi siamo per le cose serie". "noi - ha evidenziato luppi - vogliamo infatti dare il nostro contributo a risolvere i problemi economici del paese ed è proprio con questo spirito che abbiamo redatto una proposta per la riforma della pac, cominciando a cercare di aumentare la capacità di stringere alleanze per far sentire meglio la nostra voce".


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