Xylella - Mercuri, condanna Italia da parte Corte Giustizia Europea frutto di ritardi e disinformazione

Olivicolo
6 settembre 2019

"Ci auguriamo che ora il nuovo ministro Bellanova, insieme alla Regione, lavorino insieme per affrontare una situazione gravissima e recuperare l'olivicoltura pugliese"

Xylella - Mercuri, condanna Italia da parte Corte Giustizia Europea frutto di ritardi e disinformazione

"La sentenza della Corte di giustizia europea dimostra quanto la disinformazione da un lato e la macchina burocratica dall'altro, giochino un ruolo fondamentale di fronte a emergenze come la Xylella. I troppi ritardi nell'eseguire quanto richiesto dalla Commissione si spiegano con il fatto di aver sottovalutato la questione, specie in una prima fase, nonche' dalla nascita di tantissimi comitati che hanno ostacolato iniziative che potessero eradicare da subito la malattia".

Con queste parole il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri commenta la decisione della Corte di Giustizia Europea che ha dichiarato l'Italia inadempiente rispetto a quanto determinato dalla Decisione di esecuzione (UE) 2015/789 della Commissione del 18 maggio 2015, dal momento che non ha garantito, nella zona di contenimento, la rimozione immediata di tutte le piante colpite da Xylella Fastidiosa situate entro 20 km dal confine della zona infetta, oltre a non aver garantito il monitoraggio della presenza della Xylella nella zona di contenimento, mediante ispezioni annuali.

"Ci auguriamo che il nuovo Ministro, assieme alla Regione Puglia", ricorda il Presidente Giorgio Mercuri, "lavorino insieme per affrontare questa gravissima situazione ormai annosa, attraverso concreti piani di azione per recuperare l'olivicoltura pugliese. La Xylella rappresenta uno dei massimi problemi dell'olivicoltura italiana, che ha bisogno di essere sostenuta ed incentivata ad investire e a ristrutturarsi per tornare ad essere produttivo e guadagnare quelle quote di mercato che negli ultimi tempi sono state occupate da altri. Le nostre cooperative pugliesi stanno lavorando da anni in condizioni di crisi, ed e' arrivato il momento che le amministrazioni si rendano conto che non e' più possibile il passaggio di responsabilità su chi ha sbagliato. Gli olivicoltori aspettano ora soluzioni".




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