AREE INTERNE, MARETTI: CON LA COOPERAZIONE PER EVITARE LO SPOPOLAMENTO E CREARE ECONOMIA
NotizieIntervento del presidente di Legacoop Agroalimentare alla presentazione di "Una strategia nazionale agricola per le aree interne" presso che si è svolto ieri al Masaf e dove sono stati illustrati i primi risultati delle analisi territoriali effettuate
"Cooperazione
determinante per il ripopolamento e la valorizzazione delle aree interne"
Cristian Maretti (presidente Legacoop
Agroalimentare): "La forza della cooperative si fa sentire specialmente nel
settore agroalimentare, in quello forestale. Oltre a tutti i settori coinvolti,
dal sociale, al turistico, al culturale. Positivo l'approccio del ministero dell'Agricoltura"
ROMA, 23 gennaio 2025 - "Ai problemi di spopolamento, invecchiamento della popolazione e a una crescita
imprenditoriale più lenta e frammentata rispetto ai centri urbani che hanno le
aree interne, la cooperazione e' una risposta importante. Ne sono un esempio le
cooperative di comunità, che sono state nell'ultimo periodo il più reale
strumento di ripopolamento delle aree interne effettivamente esistente". Ha
quanto ha sottolineato Cristian Maretti, presidente di Legacoop
Agroalimentare al termine della presentazione di "Una strategia nazionale
agricola per le aree interne" che si e' svolta ieri al Masaf e durante la quale
sono stati illustrati i primi risultati delle analisi territoriali, a cura del
Centro Studi dell'Istituto Tagliacarne-Unioncamere, del progetto messo in campo
dal ministero dell'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste in
collaborazione con Unioncamere.
"La questione non e'
semplice, ci sono più fattori e più elementi che concorrono allo spopolamento,
all'abbandono, alla situazione, diciamo così, di crisi delle aree interne. Ma
il primo elaborato sui Comuni Snai (Strategia Nazionale Aree Interne) da parte
di Unioncamere e Istituto Tagliacarne pone delle buone basi per affrontare il
problema", continua Maretti.
Cooperazione
fondamentale per le aree interne. Un ruolo importante in questa partita lo può giocare "la forza
della cooperazione, specialmente nel settore agroalimentare, in quello
forestale, nello sviluppo di tutte le colture che stanno meglio in montagna o
in collina. La cooperazione rappresenta uno strumento essenziale per il
consolidamento dell'occupazione ed il mantenimento delle popolazioni residenti
e l'agricoltura e l'allevamento sono settori potenzialmente trainante per gli
altri dal punto di vista economico", sottolinea Maretti. Tra le coltivazioni,
"la castanicoltura potrebbe essere un grande elemento di sviluppo".
Tutti coinvolti, non
soltanto l'agricoltura. Ma la questione non e' soltanto agricola. "La cooperazione opera
in tutti i settori, dal sociale, al turistico, al culturale e questo può essere
elemento di crescita e di complementarietà per raggiungere risultati".
Approccio di Governo e
strategia di lungo periodo. Maretti ha evidenziato anche che "quanto fatto dal ministero
all'Agricoltura e' positivo. Ma la priorità e' far sì che tutti i ministeri
competenti collaborino per raggiungere gli obiettivi. Occorre un approccio di
governo perche' le competenze su queste problematiche sono anche del ministero
del Turismo, del ministero della Sanità e di quello dell'Ambiente. Occorre una
visione complementare tra le diverse aree e una visione di governo di lungo
termine, strategica per i prossimi 20, 25 e 50 anni".
Per farlo, conclude
Maretti, "c'e' bisogno di mettere al centro un esame delle norme
che, rivedendole a costo zero, possono dare un impulso positivo alle
attivita"'.