Pesca: Alleanza Cooperative, verso definizione nuove regole cattura pesce spada ma partita quote aperta
Pesca e acquacoltura
Il Mipaaf annuncia nuove disposizioni tecniche relative alla
raccomandazione ICCAT 16-05. Resta ancora aperta la questione dell'assegnazione
quota per l'Italia da parte della Commissione Ue.
Mentre e' ancora aperta a Bruxelles la vicenda legata
all'assegnazione della quota di pescespada per il 2017, il Mipaaf ha avviato il
lavoro di recepimento delle misure tecniche contenute nella raccomandazione
ICCAT 16-05, adottata in Portogallo a novembre ma non ancora entrata in vigore
nei confronti delle varie Parti Contraenti (Ue, Turchia, Marocco, Tunisia etc).
Si tratta per lo più di misure già note, come ad
esempio la lista dei porti autorizzati, i periodi di chiusura, la taglia
minima, le misure di tracciabilità e controllo.
Il testo, non ancora messo a punto, e' stato anticipato
nei suoi contenuti in occasione dell'incontro tenutosi a Roma il 7
giugno presso il Mipaaf; nei prossimi giorni sarà poi presentata una
bozza di decreto che detterà le norme per la pesca di quest'anno
riprendendole da quanto deciso dall'ICCAT, in attesa dell'assegnazione della
quota all'Italia. La proposta sarà sottoposta all'attenzione dei
vari stakeholder per un altro giro di consultazioni.
La questione della quota resta aperta: un tema assolutamente politico che vede
in questo momento il nostro Paese contrapposto alla Commissione Ue, rea di non
aver ostacolato la proposta spagnola di utilizzare nel negoziato europeo una
serie storica diversa da quella impiegata a febbraio nel confronto chiusosi a
Madrid con le altri Parti Contraenti.
In quella sede, come ha più volte denunciato
l'Alleanza delle Cooperative Italiane (al punto di aver ispirato due analoghe
risoluzioni presentate rispettivamente alla Camera dal gruppo PD e al Senato
dal gruppo AP), fu preso a riferimento l'intervallo temporale 2010-2014, mentre
oggi a Bruxelles si vorrebbe escludere da questa forchetta le due annualità
migliori per l'Italia (2010 e 2011) sull'assunto inaccettabile e pretestuoso
che, relativamente a tale periodo, le catture italiane sarebbero ancora minate
dalla pendente procedura di infrazione in materia di reti derivanti.
L'Alleanza ricorda che i dati relativi alle annualità
in questione (2010 e 2011) si riferiscono, come scrive la direzione generale
Mipaaf una nota dello scorso 11 aprile al direttore generale Machado della DG
MARE, "... ad attività di pesca legittime e che su tali basi sono
stati regolarmente accettati e mai contestati nelle competenti sedi europee ed
internazionali, anche dalla stessa DG MARE...".
Una proposta, quella spagnola, che in caso di
accoglimento costerebbe all'Italia oltre 500 tonnellate; proposta contro la
quale sono concentrati tutti gli sforzi di interdizione dell'Alleanza delle
Cooperative Italiane che in questi giorni sta premendo e sensibilizzando le
Istituzioni politiche e di governo di ogni livello (nazionale e unionale)
affinche' non si compia l'ennesimo scempio in danno delle nostre marinerie e dei
nostri pescatori.
L'Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca auspica
che venga sempre mantenuta alta l'attenzione delle Istituzioni politiche ad
ogni livello perche' il futuro della pesca italiana si gioca adesso, in una
partita in cui rischia di venire danneggiata in maniera assolutamente
iniqua oltre che evidentemente sproporzionata, a tutto vantaggio di alcuni
Paesi Terzi (Turchia e Marocco) ma, soprattutto, di altri Stati Membri.