Bracconaggio Ittico nelle acque interne Alleanza Pesca: "Giusto perseguire chi commette reati ai danni della fauna ittica, ma la Proposta di legge è penalizzante per la pesca professionale: necessario correggere il tiro"

Pesca e acquacoltura

 Bracconaggio Ittico nelle acque interne Alleanza Pesca: "Giusto perseguire chi commette reati ai danni della fauna ittica, ma la Proposta di legge e' penalizzante per la pesca professionale: necessario correggere il tiro"

 Roma, 29 ottobre 2021 - L'Alleanza delle Cooperative Italiane, partecipando ieri ad una audizione presso la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 2328 in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne, ha ribadito la necessità di perseguire chi commette reati ai danni della fauna ittica e ha condannato fortemente gli atti illeciti ed illegali perpetrati da organizzazioni dedite a compiere 

reati ambientali. A fronte di ciò ha evidenziato la necessità di 

tutelare il lavoro dei pescatori professionisti che operano nelle 

acque interne dal cui lavoro dipendono i redditi familiari. "Occorre coniugare il diritto al lavoro e la necessaria repressione delle frodi" commentano dall'Alleanza. Nell'intervento in Commissione e' stato sottolineato come la proposta introduca un divieto, 

sostanzialmente assoluto, all'esercizio della pesca professionale nei canali e nei fiumi, una realtà consolidata in diverse Regioni come il Lazio, l'Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto, dove esistono tradizioni e culture locali a cui si collega un importante indotto turistico e gastronomico, presidiando ambienti altrimenti abbandonati all'incuria e al saccheggio. E ciò mediante una fonte primaria statale, in un ambito squisitamente regionale, con potenziali contenziosi di competenze con gli enti territoriali. Inoltre, la proposta di modifica dell'articolo 40 della Legge 28 Luglio 2016 n.154 aggrava il sistema sanzionatorio che, con l'intento di colpire chi opera illegalmente, riguarderebbe anche i pescatori che operano nel rispetto delle regole e che si vedrebbero sequestrare i mezzi di produzione per infrazioni banali. Infine, la proposta rimanda a deroghe regionali la pesca professionale nei laghi che non compaiono nell'allegato,  in cui mancano le lagune costiere che in italia, ed in Regioni come il Veneto e la Puglia, costituiscono una realtà economica e sociale rilevante in cui si conserva un patrimonio di saperi secolari. "Siamo disponibili a qualsiasi forma di collaborazione che non leda il diritto al lavoro di coloro che operano nel rispetto delle regole e che tenga conto di importanti realtà produttive, sociali e culturali del Paese" conclude l'Alleanza.




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