2 Dicembre 2010: Decreto denaturazione fecce e aggiornamento Decreto fascette

Vitivinicolo
2 dicembre 2010

Cari amici,

in allegato troverete il testo del DM sulla  denaturazione delle fecce per uso agronomico con solfato ferroso, in corso di registrazione, di cui vi avevo già trasmesso la bozza.

 Per quanto riguarda il Decreto fascette, invece , ieri si è tenuta una ulteriore riunione presso l’ICQA, con la presenza delle Regioni e dei Consorzi di Tutela, e i risultati non sono stati molto brillanti.

Vi riepilogo i punti più importanti:

Art. 2

Uso del lotto per i contenitori alternativi, anche per le DOC che hanno optato per la fascetta.  E’ stato confermato , ma su pressione del Piemonte, della Puglia e dei Consorzi  le singole Denominazioni potranno obbligare  all’uso della fascetta anche per i contenitori alternativi.

 Art. 4:

Ancora non si è travato un accordo su colori e grafica delle fascette. Il Ministero ha dato 15 giorni di tempo per presentare ulteriori proposte.

Volume nominale: il Ministero aveva valutato l’ipotesi, da noi richiesta, di non indicare il volume nominale sulle fascette, almeno per le DOC, per consentirne un uso più agevole. Ma c’è stata una fortissima opposizione dei Consorzi, di Federdoc e delle Regioni, e quindi il volume nominale resta.

 Art. 7: anche la possibilità, per gli imbottigliatori, di ritirare le fascette corrispondenti al potenziale da imbottigliare e quindi di costituire un “deposito fiduciario” è sta soppressa per la fortissima opposizione di Consorzi e Regioni. Ad avviso del Ministero la questione potrebbe essere riesaminata se, nel corso del primo anno di applicazione, dovessero emergere effettivi disguidi e ritardi nella consegna delle fascette.

Complessivamente, l’impressione è che Consorzi e Regioni vogliano usare anche lo strumento delle fascette per effettuare un ulteriore controllo, non previsto dal Decreto sui Controlli su DOCG e DOC.

Quello che lascia veramente sconcertati è che sia le Regioni che i Consorzi affermano di parlare a nome delle filiere rappresentate, mentre le Organizzazioni che rappresentano la quasi totalità degli imbottigliatori , cioè la Cooperazione, la Federvini e l’Unione Vini, hanno avuto dai loro associati indicazioni  del tutto opposte.

E’ evidente che questo significa che non vi è un adeguato “presidio” a livello locale, il che consente a Regioni e Consorzi di tenere posizioni assolutamente contrastanti  con gli interessi dei produttori e finalizzate solo ad ingigantire ed appesantire un sistema di controlli che poco porta alla effettiva tutela dei prodotti e molto invece alla sopravvivenza di un sistema burocratico sempre più oneroso per il settore.

Cordialmente  Gabriella Ammassari Schema DM solfato ferroso4nov10


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