Pesca: Alleanza Cooperative, DM pesca artigianale crea disparità tra mestieri
Pesca e acquacoltura
Pesca: Alleanza
Cooperative, DM pesca artigianale crea disparità tra mestieri
(Roma, 23 giugno 2017) "Il decreto di prossima pubblicazione
in Gazzetta, ma già annunciato sul sito MIPAAF, rappresenta un'occasione
mancata per rilanciare e valorizzare la pesca artigianale. Un settore che ha
bisogno di un piano di rilancio per superare le difficoltà create soprattutto
dalla pesca illegale, ma anche dall'impatto sempre più grave degli inquinanti
ambientali sulle aree di mare interessate" commenta l'Alleanza delle
Cooperative Italiane pesca.
"Imporre una distinzione tra la piccola pesca artigianale e
la piccola pesca, dove la prima e' un sottoinsieme della seconda, introduce
elementi distintivi che non giovano alla categoria. Così facendo si genera
conflittualità tra mestieri che operano nelle stesse aree, continuano i vertici
dell'Alleanza. Si introduce anche disparità tra operatori comunitari, perche' ci
si allontana dalla definizione comunitaria di pesca costiera artigianale che la
definisce come quella esercitata da navi di lunghezza fuori tutto inferiore a
12 metri che non utilizzano attrezzi trainati. In Italia invece si sceglie di
escludere dalla definizione di artigianale tutte quelle imbarcazioni che hanno
in licenza le piccole reti derivanti ed i palangari. Una scelta di difficile
comprensione, di cui fatichiamo a comprendere la ratio, soprattutto se si
considera che in un solo colpo vengono spazzate oltre 4500 imbarcazioni che
hanno il palangaro in licenza, che pur rientrando nella definizione comunitaria
di piccola pesca, ne uscirebbero per una nuova definizione solo italiana. In Italia
secondo la nuova definizione nazionale resterebbero solo 3.713 dedite alla
piccola pesca artigianale."
"Il decreto – conclude l'Alleanza- di fatto impedirà alle
imbarcazioni con palangaro e piccole derivanti di creare nuovi Consorzi di
gestione, ostacolando l'avvio di percorsi di gestione sostenibile della pesca e
sulle possibilità di utilizzo delle risorse FEAMP, per le quali chiediamo con
forza che vengano mantenute per tutte le imbarcazioni che rientrano nella
definizione comunitaria. Dubbi e perplessità che abbiamo espresso da oltre un
anno al MIPAAF ma che sono cadute nell'oblio o, chissà, perse nei cassetti
della burocrazia".