"ALLERTA LIBIA" PER LA PESCA ITALIANA: I MINISTERI CONVOCANO LE ASSOCIAZIONI
Pesca e acquacoltura
"ALLERTA
LIBIA" PER LA PESCA ITALIANA: I MINISTERI CONVOCANO LE ASSOCIAZIONI
Alleanza
Cooperative Italiane della Pesca "Rilanciamo l'appello delle
Autorità alla massima prudenza, per la tutela e la salvaguardia della vita
umana in mare"
"Tutte le marinerie che operano nelle
acque antistanti la Libia devono prestare particolare attenzione ed evitare di
entrare nella sua zona di protezione della pesca". È questo l'avvertimento
dell'Alleanza delle Cooperative Italiane della Pesca, che rilancia l'appello
diramato dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero delle Politiche
Agricole in una riunione tenutasi ieri presso il Mipaaft sulla zona di
protezione di pesca unilateralmente dichiarata nel 2005 dalla Libia. Le
Autorità hanno invitato gli equipaggi e i pescherecci alla massima prudenza,
evitando l'area libica interdetta alla pesca, al fine di non correre inutili
rischi e richiamando in primis la tutela e la salvaguardia
della vita umana in mare.
Alla riunione hanno partecipato il
Direttore Generale della Pesca, Riccardo Rigillo, i rappresentanti del
Ministero degli Affari Esteri, del III Reparto dello Stato Maggiore della
Marina e del III Reparto della Capitanerie di Porto, e i rappresentanti delle
Associazioni della Pesca Italiana. Come noto, la Libia ha proclamato una zona
di pesca di 62 miglia, calcolata dal limite esterno del mare territoriale
(considerando tale anche quello all'interno del Golfo della Sirte), comunque al
di sotto della linea mediana con le acque adiacenti alle coste italiane e,
sotto questo profilo, la sua legittimità non sembrerebbe porre particolari
problemi. I recenti casi di sequestri di pescherecci italiani da parte di non
ben precisate forze governative libiche, però, mostrano che la situazione e'
particolarmente delicata, anche per l'incertezza politica dello Stato
nordafricano.