Caporalato: Agrinsieme, evitare generalizzazioni a danno di intero comparto e sistema paese
Agrinsieme
"Quello
del caporalato e' un triste fenomeno che, pur interessando aree circoscritte
dell'Italia, danneggia l'immagine e il lavoro onesto della maggioranza delle
imprese e cooperative agricole; bisogna pertanto evitare generalizzazioni su
una problematica che affonda le sue radici nella notte dei tempi e che nuoce
gravemente all'intero primario, alla produzione italiana e al sistema paese". Ha
affermato il coordinamento Agrinsieme in occasione dell'audizione informale
davanti alle Commissioni riunite Agricoltura e Lavoro della Camera dei deputati
nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul fenomeno del caporalato in
agricoltura. "La legge 199/2016, entrata in vigore da ormai oltre due anni, a
causa della mancanza di chiarezza in alcune sue disposizioni, in alcune casi
assolutamente inapplicabili, ha determinato sinora scarsi risultati concreti e
va quindi tarata meglio, poiche' attualmente rischia di andare a colpire anche
aziende che incorrono in mere disattenzioni burocratiche o amministrative, pur
non avendo nulla a che fare con il caporalato; bisogna pertanto operare la
dovuta e necessaria distinzione tra reati gravi/gravissimi e violazioni, anche
solo meramente formali, della legislazione sul lavoro e della contrattazione
collettiva", ha sottolineato il Coordinamento, secondo cui "oltre alla
necessaria e improcrastinabile azione sulle leve economiche che consentono i
fenomeni di sfruttamento dei lavoratori in modo disumano e ingiustificabile,
bisogna intervenire sulle cause che favoriscono il caporalato, a partire dai
servizi pubblici di intermediazione sul lavoro (collocamento) e dal sistema di
trasporti pubblici nelle aree rurali, oggi assolutamente carenti, quando
inesistenti". "Controlli ispettivi mirati, con una migliore attività di
intelligence, possono rappresentare uno strumento primario per combattere il
caporalato", ha proseguito Agrinsieme. "Per favorire l'occupazione regolare
occorre inoltre intervenire sul costo del lavoro e sugli aspetti burocratici,
riducendo gli oneri sociali e semplificando gli adempimenti, soprattutto per la
manodopera stagionale; le aziende agricole che occupano i lavoratori in maniera
regolare, e che rappresentano la stragrande maggioranza dei datori di lavoro
agricolo, debbono infatti essere messe in condizione di rimanere competitive
sui mercati nazionali ed internazionali" ha concluso il coordinamento.
FONTE: Agra Press
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