Elezioni, Alleanza Cooperative: contrasto al caro bollette e meno freni alla pesca le vie di fuga dalla crisi La cooperazione, in vista delle prossime elezioni, ha inviato un documento a tutte le forze politiche coinvolte nella competizione elettorale per indicare le priorità del settore da inserire nella prossima agenda di governo
Pesca e acquacoltura
9 settembre 2022 - Contrasto al caro bollette e più
voce in Europa per porre un freno alla riduzione dello sforzo di pesca. Ma
anche un Ministero del Mare che metta assieme tutte le competenze che ruotano
attorno al mare, in grado di dare più dignità, maggiore peso politico e più
efficace forza amministrativa all'economia blu. A chiederlo e' l'Alleanza delle
Cooperative Italiane pesca che, in vista delle prossime elezioni, ha inviato un
documento a tutte le forze politiche coinvolte nella competizione elettorale
per indicare le priorità del settore da inserire nella prossima agenda di
governo. "Il forte incremento dei costi - afferma L'Alleanza- mette a
dura prova la tenuta economica di moltissime imprese di pesca, che a fatica si
stavano riprendendo dalla pandemia. Occorre una azione governativa energica per
contrastare la corsa dei prezzi ma anche una maggiore tutela del settore da
parte dell'Italia nei tavoli europei". Secondo la cooperazione, tra i problemi
principali oggi c'e', proprio, quello della politica di riduzione dello sforzo
di pesca, che taglia le giornate di lavoro in mare, per il comparto dello
strascico, già fortemente penalizzato dall'aumento del costo del carburante
(con consumi almeno di 100.000 litri di carburante ogni anno per peschereccio).
Una riduzione prevista per il Mediterraneo Occidentale (in Italia da Imperia a
Trapani, Sardegna inclusa) dal Reg. (UE) n. 2019/1022, con tagli già attuti del
-20%, e che rischia di essere raddoppiata nei prossimi due anni. La
stessa politica di riduzione viene imposta dalla Commissione europea anche in
Adriatico e Ionio, sulla base della valutazione delle risorse e delle
raccomandazioni della Commissione Generale della pesca del Mediterraneo (CGPM)
della FAO, "strozzando quasi del tutto il confronto con gli stakeholder e con
il Parlamento europeo attraverso scorciatoie procedurali", sottolinea
l'Alleanza. E secondo un'indagine condotta dall'Alleanza delle Cooperative
Italiane, la continua riduzione di giorni di pesca annui eroderà entro i
prossimi 18/24 mesi quasi del tutto i margini di redditività del settore
(attrezzi da traino come lo strascico) che produce la maggior parte della
offerta ittica nazionale. A rischio 9 imprese su 10. Per sostenere e rilanciare
il comparto, secondo la cooperazione, e' necessario, invece, rendere più sicuro
e meno faticoso il lavoro a bordo, puntando sul rinnovo della flotta
peschereccia che ha un'età media di oltre 31 anni. "Sono necessari incentivi
per gli acquisti di nuove imbarcazioni più moderne e ecosostenibili", sollecita
la cooperazione, preoccupata anche dal difficile ricambio generazionale. E per
questo chiede di inserire la professione del pescatore tra i lavori usuranti
allo scopo di rendere possibile l'uscita anticipata dei lavoratori di questo
settore. Sì allo sviluppo dell'apprendistato, della qualificazione
professionale e della formazione continua ma anche dando luce ad una riforma
dei titoli professionali marittimi per la pesca, invocata da tempo. Un netto
no, invece, alla revisione europea della direttiva sull'energia che potrebbe
mettere a rischio l'esenzioni delle accise per il carburante utilizzato dalla
pesca.