Ue: Alleanza Cooperative, protezione mare passa da riduzione inquinamento e plastica non da nuovi divieti pesca
Pesca e acquacolturaIl Piano di azione europeo non centro l'obiettivo e mette a rischio l'80% della produzione ittica italiana
Roma, 22 febbraio 2023 - "Il
Piano d'azione dell'UE per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per
una pesca sostenibile e resiliente arriva dopo una lunga attesa ma non centra
l'obiettivo. Invece di dare vita ad un pacchetto di interventi efficaci contro
le maggiori minacce per i mari come l'inquinamento, il riscaldamento degli
oceani, la plastica o il cambiamento climatico, propone un nuovo giro di vite
contro gli attrezzi da fondo, penalizzando ulteriormente la pesca a strascico
che Italia rappresenta il 20% della flotta, garantendo però l'80% della
produzione". Da Barcellona durante i lavori del MEDAC l'Alleanza delle
Cooperative pesca e acquacoltura commenta così la proposta della Commissione
europea che suggerisce una tabella di marcia per eliminare gradualmente la
pesca di fondo, come lo strascico, in tutte le aree marine protette entro il
2030, prevedendo una eliminazione degli attrezzi mobili di fondo nel 30% delle
acque dell'UE. "Per l'Italia il divieto di pesca a strascico nelle arre marine
protette non e' una novità, ma un dato di fatto visto che da sempre non si
pratica quel tipo di pesca. Ma l'Europa vuole alzare l'asticella dei divieti
aumentando gli spazi soggetti a protezione, così da lasciare poco margine di
lavoro alla pesca professionale. Il rischio e' di vedere sparire intere filiere
ittiche made in Italy, a tutto vantaggio delle importazioni extra Ue e di quei
paesi non comunitari che pescano nel Mediterraneo senza però rispettare le
nostre stesse regole sulla sostenibilità. Avremmo così sulle nostre tavole più
pesce d'importazione sempre meno sostenibile", conclude l'Alleanza.