ALLEANZA PESCA - BENE IL PIANO DEL MARE 2023-25
Pesca e acquacolturaUn importante passo verso un approccio globale all'uso delle risorse marine
Roma, 24 ottobre 2023 - Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la delibera del 23 Luglio scorso con cui il Comitato Interministeriale per le politiche del Mare (CIPOM) - Presidenza del Consiglio dei Ministri - ha approvato il Piano del Mare per il triennio 2023-2025, un documento che per la prima volta nella storia della Repubblica affronta il complesso delle economie del mare nazionali in termini multidisciplinari, mettendo intorno al tavolo i diversi Ministeri coinvolti.
E' utile a tal proposito ricordare che dal 1993, quando il
Parlamento dispose la soppressione del Ministero della Marina Mercantile, e'
iniziato un lento ma inesorabile smembramento delle competenze marittime che
oggi vede almeno otto dicasteri concorrere a vario titolo nella definizione
delle diverse istanze che riguardano l'economia marittima, compromettendo le
possibilità di elaborazione di una politica nazionale per il settore.
Nel documento di indirizzo, frutto del lavoro impostato dal
nuovo Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare del Sen. Nello
Musumeci con il CIPOM che ha lavorato con un gruppo di esperti e attraverso
ampie consultazioni con le categorie coinvolte, tra le quali l'Alleanza ha dato
puntualmente il suo contributo, sono contenute importanti analisi e valutazioni
anche in materia di pesca ed acquacoltura.
Tra queste assumono particolare significato quelle relative all'impatto dello strascico sui fondali, "…soggetti ed adattati a costanti perturbazioni da molti decenni, potrebbero essere considerati, con una forte esemplificazione, come campi coltivati in cui svolgono il loro ciclo vitale una serie ridotta di specie adattate alle condizioni perturbate, quelle di fatto su cui la pesca si basa, e che possono essere oggetto di una corretta gestione su base scientifica…" una visione che confuta in modo netto quella catastrofista su cui la Commissione Europea ha basato il Piano di Azione presentato nel febbraio scorso, su cui il Ministro Lollobrigida ha espresso il voto contrario dell'Italia nel Consiglio Agrifish di giugno. Bene anche il giusto riconoscimento al ruolo che ha svolto e svolge la ricerca cooperativa di settore.
Per la piena consapevolezza degli impatti dello strascico
sui fondali e del preoccupante stato delle risorse nel Mediterraneo vengono
avanzate nel Piano chiari indirizzi, tra i quali spicca forte il richiamo alla
priorità da assegnare alla pianificazione spaziale con cui tutelare le aree
marine protette e collocare correttamente le attività di pesca negli spazi
marini e nel tempo, in uno scacchiere che riservi e stabilizzi per
ciascun settore (trasporti, energia, estrazioni, turismo etc) aree adeguate.
Indirizzi che hanno la piena condivisione e sostegno
dell'Alleanza delle Cooperative Italiane della pesca, ed in cui emerge
chiaramente come i pescatori debbano essere attori della Blue economy e non
esclusi dalle politiche nazionali ed europee di conservazione.